Il trattamento con ossigeno-ozono in sede intraforaminale guidata

Tecniche di ozonoterapia per curare patologie alla colonna vertebraleQuesta tecnica rappresenta l’evoluzione e il perfezionamento delle classiche somministrazioni paravertebrali. L’uso delle apparecchiature radiologiche permette di verificare in continuo l’accuratezza della metodica e la sede di somministrazione, è eseguita in pochi centri specializzati a causa degli elevati costi dei macchinari necessari.
La maggior rapidità d’azione è facilmente comprensibile ed è legata alla
immediata prossimità sia del nervo che del ganglio spinale, altra struttura anatomica coinvolta nella genesi del dolore da compressione discale. Il minor numero di sedute e di somministrazioni per seduta rende molto più semplice e confortevole il trattamento per il paziente.

Il trattamento con ossigeno-ozono in sede paravertebrale

Questa tecnica rappresenta la tecnica storica (1985) con cui si è iniziato a utilizzare l’ozono. Il suo grande pregio è la semplicità; è utilizzata dalla maggior parte dei medici.
Presenta certamente una validità ancora attuale e alcuni limiti legati principalmente al grande numero di sedute e somministrazioni necessarie, cui si devono associare i numerosi spostamenti, spesso non semplici, in presenza di dolore.

Ozonoterapia paravertebrale o intraforaminale Rx guidata?

Il trattamento con ozono per curare le patologie della colonna vertebrale prevede tre trattamenti: la tecnica paravertebrale, la tecnica intraforaminale e la tecnica intradiscale. La tecnica paravertebrale rappresenta il trattamento più semplice, la risposta positiva raggiunge il 70% dei pazienti trattati. E’ la tecnica con minore risposta percentuale all’interno delle tre, a causa della minore precisione del posizionamento dell’ago e nella grande distanza tra la miscela di ossigeno-ozono e la radice infiammata. E’ una tecnica che progressivamente è stata soppiantata dalle metodiche guidate.

La precisione rappresenta il fulcro dell’ozonoterapia.

Maggiore precisione significa sicurezza ed esito positivo in una percentuale di casi che può arrivare al 90%. Mentre la somministrazione paravertebrale richiede almeno 10-12 trattamenti, la tecnica intraforaminale ne prevede solo 4, con il pregio di un ulteriore beneficio sul disagio nel trasporto di pazienti spesso molto sofferenti.

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