curare la lombalgia con ozonoterapia a MilanoIl mal di schiena non è una malattia ma un sintomo comune a molte malattie.
È una delle sindromi dolorose più frequenti, tanto che la maggior parte delle persone almeno una volta nella vita lo sperimenta ed è uno dei principali motivi per cui viene richiesto un consulto medico.
Si tratta di una patologia che comprende diversi tipi di disturbi, che in genere si possono distinguere in acuti e cronici ma per la quale raramente è necessaria la chirurgia.

Epidemiologia

La lombalgia è un problema di salute diffuso in tutto il mondo e rappresenta la più frequente malattia dell’uomo dopo il comune raffreddore. Tra il 65 e l’80% della popolazione mondiale è destinata a presentare un episodio di lombalgia a un certo punto della vita e dal 60 al 90% dei lavoratori europei è affetto da disturbi lombari (dati UE).

I sintomi della lombalgia

Il sintomo che accomuna tutti i tipi di mal di schiena è il dolore, che può manifestarsi come:

  • muscolare
  • da stiramento che causa a sua volta uno squilibrio scheletrico generale
  • lancinante
  • irradiante nella gamba
  • limitante il movimento della schiena
  • impossibilitante a stare in posizione eretta

Il mal di schiena che dura da pochi giorni a qualche settimana è considerata acuto. Il dolore che dura per tre mesi o più viene considerato cronico.

L’ozonoterapia è una cura efficace per la lombalgia

clinica o3 ozonoterapia a Legnano a pochi minuti da milanoScopriamo come agisce l’ozonoterapia:

  1. azione antinfiammatoria attraverso la riduzione delle sostanze mediatrici dell’infiammazione stessa, come le prostaglandine, l’istamina e le citochine pro infiammatorie
  2. Azione antidolorifica per inattivazione dei mediatori algogeni  e induzione alla produzione di endorfine
  3. miglioramento della microcircolazione locale con miglioramento dell’ossigenazione locale dei tessuti e conseguente effetto antidolorifico, antinfiammatorio e rilassante per la muscolatura
  4. azione diretta sulla lombalgia con riduzione del volume

Occorrono circa 2 settimane per avvertire i benefici del trattamento. A lungo termine, può ottenersi la riduzione del volume  grazie all’effetto disidratante dell’ozono sul disco intervertebrale.

Quale tecnica di per la lombalgia

La tecnica che ha dimostrato maggiore efficacia è l’ozonoterapia intraforaminale Rx guidata con percentuali di successo che arrivano al 90% dei pazienti trattati evitando però l’intervento al 95-97% dei pazienti.

Attraverso l’uso di un amplificatore di brillanza o della TAC l’ago viene posizionato a pochi millimetri dal disco paravertebrale.
La precisione millimetrica differenzia il trattamento intraforaminale dai comuni trattamenti paravertebrali. La vecchia tecnica paravertebrale prevedeva da dieci a quindici trattamenti.

Il trattamento si esegue in ambulatorio, dura pochi minuti.

Clinica O3 di ozonoterapia a Milano

Nella nostra clinica disponiamo di un amplificatore di brillanza di ultima generazione per effettuare con estrema precisione infiltrazioni di ozonoterapia RX guidata. Grazie a questa tecnica infiltrativa è possibile risolvere il quadro doloroso in solo 4 sedute contro le 12 sedute necessarie in caso di ozonoterapia paravertebrale.

Domande frequenti sull’ozonoterapia intraforaminale

Vengono effettuati quattro trattamenti. L’accuratezza del posizionamento dell’ago permette di ridurre infatti il numero di trattamenti  aumentandone l’efficacia.

Il trattamento si esegue in ambulatorio, dura pochi minuti, è sicuro, adatto a tutti e non ha effetti collaterali. Il paziente avvertirà solo il fastidio legato all’iniezione e subito dopo, per qualche minuto, una sensazione di gonfiore alla schiena.

Non è necessaria alcuna preparazione e non è necessario essere accompagnati, compatibilmente con il dolore preesistente legato alla protrusione discale con l’età del paziente. Non è necessario alcun digiuno e non si devono sospendere le terapie in corso.

Due passi possono aiutare a rilassare la muscolatura prima di salire in auto. Se il percorso prevede una lunga permanenza in auto può essere utile interrompere il viaggio ogni ora per camminare qualche minuto.

Si potrà tornare alle normali attività subito dopo la seduta. E’ bene però che il paziente eviti di compiere sforzi, sollevare pesi e svolgere attività sportiva.

Altri metodi d’intervento

Anche se hanno meno efficacia che l’ozonoterapia intraforaminale, è possibile trattare una lombalgia anche con infiltrazioni paravertebrali e iniezioni epidurali

Tecnica Paravertebrale

Il trattamento prevede un ciclo d’infiltrazioni con miscela di Ossigeno-Ozono in sede paravertebrale. Abitualmente un ciclo prevede 10-12 somministrazioni ogni 3-4 giorni. La risposta terapeutica è in genere molto buona con risoluzione del quadro doloroso nel 70-80% dei pazienti trattati in base alle diverse cause di lombalgia e alla durata nel tempo della sintomatologia. Il miglioramento richiede in genere 2-3 settimane cioè circa 4-6 somministrazioni. Non vi sono particolari controindicazioni se non lo stato di gravidanza o la presenza di patologie infettive locali nella sede d’iniezione.

Iniezioni Epidurali

Nel caso in cui il dolore si irradi verso la gamba e gli altri trattamenti non abbiano apportato miglioramenti, è possibile che il medico decida di effettuare iniezioni epidurali di cortisone – un farmaco anti-infiammatorio – nello spazio che circonda il midollo spinale (spazio epidurale). L’iniezione di cortisone aiuta a diminuire l’infiammazione intorno alle radici nervose. La risposta è positiva in una percentuale di pazienti compresa tra il 35 ed il 55 %. Sebbene molto raramente, il trattamento non è privo di possibili effetti collaterali, alcuni particolarmente gravi (cefalea post puntura durale, ascesso epidurale, ematoma epidurale). In alcuni casi il medico può iniettare nella zona paravertebrale sede del dolore altri farmaci oltre al cortisone.

Le cause della lombalgia

La schiena è una struttura complessa composta da ossa, muscoli, legamenti, tendini e dischi intervertebrali. I dischi sono dei veri e propri ammortizzatori naturali, interposti tra una vertebra e l’altra con lo scopo di attenuare le pressioni sviluppate durante i movimenti e conferendo alle vertebre sovrapposte una certa motilità. Il mal di schiena può essere causato da problemi insorti in una qualsiasi di queste componenti oppure non avere cause specifiche.

La causa più frequente di lombalgia acuta/mal di schiena è rappresentata da una o più protrusioni discali, una condizione caratterizzata da un rigonfiamento del disco vertebrale che determina una sofferenza a livello della muscolatura paravertebrale. Le terminazioni nervose (nervi di Luscka) presenti su tutta la circonferenza del disco intervertebrale registrano ogni più piccola variazione del suo diametro in modo tale che, in presenza d’improvvise variazioni, sia determinata una contrazione dei muscoli paravertebrali con il fine di tutelare il disco intervertebrale stesso. La contrattura muscolare  causa il dolore dovuto allo scarso apporto di ossigeno alla muscolatura stessa. Il muscolo contratto, infatti, impedisce un adeguato apporto di ossigeno.

Patologie e problemi strutturali che causano lombalgia

  • Ernie discali: il nucleo polposo all’interno di un disco può rigonfiarsi e uscire dalla sede naturale andando a comprimere un nervo.
  • Artrosi: le articolazioni più comunemente colpite da osteoartrosi sono le anche, le mani, le ginocchia e la schiena. In alcuni casi, l’artrite della colonna vertebrale può causare una stenosi della colonna vertebrale, ovvero un restringimento dello spazio attorno al midollo spinale.
  • Irregolarità scheletrica: il mal di schiena può essere causato da una curvatura anormale della colonna vertebrale (scoliosi, cifosi).
  • Osteoporosi: la porosità e la fragilità delle ossa dovuta all’osteoporosi può portare a fratture/cedimenti vertebrali da compressione.

In casi rari, il mal di schiena può essere associato a:

  • Sindrome della cauda equina. Si tratta di una patologia rara ma grave, in cui viene compresso il fascio di radici nervose nella parte inferiore del midollo spinale che serve la zona lombare e le gambe. Può causare debolezza nelle gambe, intorpidimento della “sella” o zona inguinale, perdita di controllo dell’intestino o della vescica.
  • Tumore alla colonna vertebrale, che può premere su un nervo, causando mal di schiena.
  • Infezione della colonna vertebrale: se con il mal di schiena è presente anche la febbre con temperatura elevata e con dolori molto forti

Fattori di rischio

cause del mal di schienaI fattori che aumentano il rischio di sviluppare il mal di schiena sono:

  • fumo
  • obesità
  • età avanzata
  • sesso femminile
  • lavoro fisicamente faticoso
  • sedentarietà
  • stress
  • ansia
  • depressione

Vista medica

Nella maggior parte dei casi, il mal di schiena migliora gradualmente con trattamenti di automedicazione, con antidolorifici da banco come il paracetamolo e con applicazioni di impacchi caldi o freddi sull’area interessata da dolore. In questi casi, anche se possono essere necessarie diverse settimane perché il dolore scompaia del tutto, entro le prime 72 ore si dovrebbero avere i primi miglioramenti. In caso contrario, è consigliato consultare il medico.

Il mal di schiena può anche essere il sintomo di un problema medico più grave, per cui è opportuna la vista del medico di famiglia o di uno specialista, in particolare nei casi in cui:

  • sia costante o intenso, soprattutto di notte o quando ci si corica
  • il dolore si irradi in una o in entrambe le gambe, specialmente se si estende sotto il ginocchio
  • provoca debolezza, intorpidimento o formicolio in una o in entrambe le gambe
  • causa problemi alla funzionalità dell’intestino o della vescica
  • è associato a dolore, crampi nell’addome oppure a febbre
  • è apparso in seguito ad una caduta, ad un colpo alla schiena o ad altre lesioni
  • è accompagnato da perdita di peso non giustificabile

È inoltre opportuno consultare il medico se il mal di schiena compare per la prima volta dopo i 50 anni, se si ha una storia famigliare di cancro, osteoporosi, se si fa uso di steroidi, di droghe o abuso di alcool.

Esami e diagnosi per il mal di schiena

Solitamente è sufficiente una visita medica per determinare la causa del dolore.
Per escludere cause più gravi, il medico può prescrivere i seguenti esami:

  • Raggi X, l’immagine dell’allineamento della colonna vertebrale mostra eventuale artrite o ossa rotte.
  • Risonanza Magnetica o TAC: le immagini che ne derivano possono rivelare ernia del disco o problemi alle ossa, muscoli, tessuti, tendini, nervi, legamenti e vasi sanguigni.
  • Scintigrafia ossea, attraverso cui si rilevano tumori ossei o fratture da compressione causate da osteoporosi.
  • Elettromiografia: questo esame consente di confermare la compressione di un nervo causata da ernia del disco o il restringimento del canale spinale (stenosi spinale).
  • Esame del sangue e delle urine per determinare se è in corso una malattia o un’infezione che possono essere la causa del dolore alla schiena.

Trattamenti e farmaci per la lombalgia

La terapia sarà una conseguenza della diagnosi. Quando si siano escluse cause neoplastiche, cedimenti vertebrali o cause infettive o non legate alla colonna vertebrale, si è autorizzati a procedere a trattamenti fisici o farmacologici.

Per quanto concerne i farmaci, il medico può consigliare analgesici come il paracetamolo o farmaci anti infiammatori non steroidei. Se il dolore alla schiena non migliora con gli antidolorifici, il medico può prescrivere anche un rilassante muscolare. Sotto stretto controllo medico possono essere utilizzati per brevi periodi di tempo farmaci oppioidi come la codeina o l’ossicodone.

Antidepressivi in basse dosi – in particolare gli antidepressivi triciclici come l’amitriptilina – hanno dimostrato di essere in grado di alleviare il mal di schiena cronico, indipendentemente dal loro effetto sulla depressione.

Terapia fisica ed esercizio fisico per migliorare il mal di schiena

Sono molti i trattamenti che possono dare buoni risultati come l’applicazione di caldo o di ghiaccio, gli ultrasuoni, la stimolazione elettrica dei muscoli e le tecniche di rilassamento dei muscoli della schiena e dei tessuti molli. Al miglioramento del dolore, il terapeuta può introdurre specifici esercizi per aumentare la flessibilità, rafforzare i muscoli dorsali e addominali e migliorare la postura. L’uso regolare di queste tecniche aiuta a prevenire la recidiva del dolore.

Chirurgia per il mal di schiena

Solamente poche persone hanno bisogno dell’intervento chirurgico per risolvere il mal di schiena. Solitamente ciò avviene nei casi di dolore irradiato alle gambe con debolezza muscolare progressiva, in assenza di risposta alla terapia conservativa a causa della compressione del nervo.