Ernia del disco e bulging discale: causa comune di mal di schiena
L’ernia del disco colpisce circa il 25% della popolazione mondiale. Talvolta può essere talmente invalidante da impedire alle persone di compiere le normali azioni quotidiane. In molti casi il dolore regredisce con normali trattamenti farmacologici ma in un numero limitato di pazienti è necessario ricorrere all’intervento chirurgico.
L’ernia del disco è una delle cause più comuni del mal di schiena. È una malattia molto dolorosa e invalidante ed è caratterizzata dalla fuoriuscita di materiale del nucleo polposo dal disco intervertebrale, causata dalla rottura delle fibre dell’anello fibroso che formano la parete del disco.
Perché l’ernia discale causa dolore?
L’infiammazione è la causa del dolore da ernia del disco: il nervo fa male quando è infiammato non quando è compresso. Un nervo compresso ma non infiammato dà una percezione di corrente elettrica lungo il suo decorso, proprio come quando si urta il gomito su qualche spigolo. Certo, un nervo può essere sia infiammato che compresso e in questo caso il dolore sarà ancora più intenso.
Le lacerazioni del disco determinano il rilascio di mediatori chimici dell’infiammazione che causano un dolore severo anche in assenza di una compressione diretta delle radici nervose: si tratta di radicolite chimica, un processo infiammatorio che coinvolge le radici nervose dei nervi nel punto in cui questi fuoriescono dalla colonna vertebrale.
Il nervo è infiammato alla sua origine ma il dolore si può sentire in ogni punto in cui il nervo arriva. La regione sofferente – il piede, il braccio o la gamba – può essere perfettamente sana ma il nervo comunica al cervello informazioni scorrette perché il cavo di trasmissione rappresentato dal nervo stesso trasmette in modo anomalo i dati. Il dolore è al piede ma la causa del dolore è alla schiena.
Alcuni pazienti presentano un dolore associato alla schiena o al collo, altri invece manifestano sofferenza solo alla periferia della gamba o del braccio. Questo appartiene alle caratteristiche di ogni singola compressione e, soprattutto, al numero e alla qualità delle fibre nervose coinvolte dall’infiammazione.
Questo spiega l’uso di farmaci antinfiammatori per trattare il dolore causato da ernie del disco e protrusioni, ma spiega ancora meglio perché sia possibile avere un’ernia del disco e non sperimentare dolore. Molte persone infatti hanno ernie o protrusioni discali della colonna senza avere mai percepito dolore.
Con queste basi si può ora comprendere per quale motivo si abbia oggi un approccio molto più conservativo, cioè non chirurgico, alle ernie discali.
I sintomi dell’ernia al disco
I sintomi si manifestano alla schiena in sede lombare, ai glutei, alle cosce, possono irradiarsi al piede sino alle dita. Il nervo sciatico è il nervo colpito più frequentemente e provoca dolore alla gamba, posteriore, fino alla caviglia o alle dita del piede; più raramente il nervo femorale che causa dolore alla coscia, anteriore, esteso fino al ginocchio.
Si può avvertire una sensazione di gamba addormentata, nervosismo alla gamba, ecc.
Ernia del disco cervicale
I sintomi possono colpire la nuca, il dolore può localizzarsi al collo o estendersi fino alla spalla o al braccio e alla mano. Il formicolio può essere presente come unico sintomo o accompagnarsi al dolore. Spesso si ha una riduzione della sensibilità, soprattutto al braccio o alla mano. In alcuni casi ci può essere riduzione della forza.
Come si cura l’ernia del disco con l’ozonoterapia
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azione antinfiammatoria attraverso la riduzione delle sostanze mediatrici dell’infiammazione stessa, come le prostaglandine, l’istamina e le citochine pro infiammatorie
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azione antidolorifica per inattivazione dei mediatori algogeni e induzione alla produzione di endorfine
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miglioramento della microcircolazione locale e miglioramento dell’ossigenazione locale dei tessuti con conseguente effetto antidolorifico, antinfiammatorio e rilassante per la muscolatura
- azione diretta sull’ernia con riduzione del volume
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Occorrono circa 2 settimane per avvertire i benefici del trattamento. A lungo termine, può ottenersi la riduzione del volume dell’ernia del disco grazie all’effetto disidratante dell’ozono sul disco intervertebrale.
Come curare l’ernia del disco
La tecnica che ha dimostrato maggiore efficacia è l’ozonoterapia intraforaminale Rx guidata con percentuali di successo che arrivano al 90% dei pazienti trattati evitando l’intervento addirittura al 95-97% dei pazienti.
Attraverso l’uso di un amplificatore di brillanza o della TAC l’ago viene posizionato a pochi millimetri dal disco sede di ernia.
La precisione millimetrica differenzia il trattamento intraforaminale dai comuni trattamenti paravertebrali. La vecchia tecnica paravertebrale prevedeva da dieci a quindici trattamenti.
Il trattamento si esegue in una sala radiologica opportunamente predisposta, dura pochi minuti ed è simile per ogni ernia del disco, sia in sede cervicale che lombosacrale.
Centro di ozonoterapia di Milano per la cura dell’ernia del disco
Il dott. Zambello, direttore sanitario della nostra clinica di ozonoterapia di Milano, è specializzato nella cura delle patologie a carico della colonna vertebrale.
Ha trattato con successo moltissimi pazienti affetti da ernia discale tramite ozonoterapia intraforaminale.
Per maggiori informazioni o fissare un appuntamento vi invitiamo a contattarci al numero +390221119324
Domande frequenti sull’ozonoterapia intraforaminale
Per comprendere cosa sia un’ernia del disco si deve prima conoscere la struttura anatomica della colonna vertebrale. La colonna vertebrale è costituita da 32-33 vertebre (7 cervicali, 12 toraciche e 5 lombari, 5 sacrali e 3-4 coccigee).
Il trattamento delle ernie del disco e delle protrusioni discali con Ozono è stato introdotto in Italia a partire dal 1980 grazie a un ortopedico, il dott. Cesare Verga. Allora il trattamento prevedeva l’infiltrazione dei muscoli paravertebrali con un volume di gas molto elevato.